Il 13 ottobre inizia la raccolta di firme per i referendum


Manuela Palermi, resp.lavoro PdCI

Ce l’abbiamo fatta! Dopo mesi passati a raccogliere firme a difesa dell’articolo 18, dopo decine di sit in sotto il Parlamento perché almeno il Pd non votasse la controriforma Fornero, dopo la fatica e il successo della manifestazione del 12 maggio, finalmente ce l’abbiamo fatta.

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Abbiamo iniziato da soli, noi e il Prc, ma vedevamo che ad ogni iniziativa si avvicinavano compagne e compagni della Fiom, di Sel, dell’Idv, dei Verdi. Abbiamo lavorato come formiche, nell’indifferenza dei media. Abbiamo avuto brutti momenti di sconforto quando i giuslavoristi ci hanno detto che il referendum non si poteva tenere, che la legge lo vietava, perché il paese non andava “disturbato” con iniziative referendarie un anno prima delle elezioni politiche nazionali e che dopo le elezioni avremmo dovuto aspettare ancora sei mesi.
Ma le regole in questo Paese sono elastiche. I giuslavoristi si sono messi a cercare un precedente che avesse infranto quella regola. E l’hanno trovato. Per la “preferenza unica”, infatti, si era permesso che il referendum si tenesse a ridosso delle elezioni. E così, adesso, finalmente ci siamo. Abbiamo di fronte a noi una strada di duro lavoro. Il 13 ottobre più di mille banchetti riempiranno le strade d’Italia e dal quel momento saremo tutti impegnati a raccogliere le firme per i referendum. Ne servono 500mila, ma per averne 500mila valide abbiamo valutato che bisognerà raccoglierne un milione e mezzo, due milioni.
Forza, compagne e compagni, cominciate ad organizzarvi. Vi terremo costantemente informati di tutto. Entro il 5 tutte le federazioni riceveranno la prima tranche di moduli che il 12 ottobre dovrete far vidimare e poi… e poi tutti pancia a terra fino al 10 gennaio quando depositeremo le firme raccolte in Cassazione.