Attentato alla democrazia nel Friuli Venezia Giulia

Come Unione Popolare e PCI, forze politiche di opposizione, che sono portatrici di un programma e una visione alternativa a quella di una classe politica oggi rappresentata che produce malaffare e sfruttamento per una parte consistente della popolazione, vogliamo dire la nostra; vogliamo poter rappresentare un dissenso radicale a chi in questi troppi anni di alternanze fittizie, ci ha implicitamente vietato legittima ospitalità democratica.

Questa legge elettorale produce peraltro una enorme disparità fra forze politiche che non sono già presenti nel Consiglio Regionale, che devono raccogliere almeno 4750 firme nella Regione, e quelle oggi rappresentate, che non ne devono raccogliere nemmeno una. Chiedevamo inascoltati che le prossime elezioni regionali si svolgessero a fine primavera per poter essere realmente al servizio di una collettività che ne ha bisogno.

Solo così i nostri candidati si troverebbero costretti a raccogliere le 5000 firme necessarie alla presentazione delle liste non in pieno inverno ma tra marzo e aprile, in condizioni climatiche accettabili.

PCI e Unione Popolare intendono quindi esprimere la perplessità e il malumore di tutta la propria base per una decisione non potrà che tramutarsi in un palese attacco alle libertà democratiche del nostro paese, portando ulteriore disaffezione e allontanamento dei cittadini dagli organi vitali delle istituzioni.

Basterebbe dimmezzare il numero di firme richiesto a 2500, che già sono tante. Per le parlamentari estive bastavano 750 firme in tutta la Regione. Allora?