E’, infatti, stimabile con grande difetto un’evasione fiscale annuale di almeno 5 miliardi 74 milioni di euro in Friuli Venezia Giulia, facendo una semplice proporzione tra l’entità dell’evasione nazionale (287 miliardi l’anno) rapportata alla popolazione della nostra regione. Del resto recentemente abbiamo saputo che 470 cittadini del FVG, i cui nominativi sono tenuti rigorosamente segreti, sono stati pizzicati in quanto avevano trasferito il domicilio fiscale in Paesi compiacenti, i cosiddetti “paradisi fiscali”. Si tratta ovviamente della punta di un iceberg, se l’A.I.P.B.(Associazione Italiana Private Banking) stima in più di 13 miliardi l’evasione in regione che dovrebbe rientrare sotto lo “scudo fiscale”.
Il presidente Tondo nei giorni scorsi ha giustamente rimproverato chi, pur svolgendo la sua attività sul territorio regionale, versa le imposte in un’altra regione. Perché non una parola contro gli evasori fiscali, a partire da banche,imprese, assicurazioni,ecc., che causano un danno ben maggiore alla collettività del FVG? In fondo,recuperando anche solo una parte del maltolto, potremmo avere qualche migliaio di euro freschi all’anno e guardare con maggior serenità al futuro dei nostri cittadini, in particolare delle fasce più deboli.
A quando la “tolleranza zero” verso questo reato odioso sia sotto il profilo etico, in quanto anche in FVG i principali contribuenti sono i lavoratori dipendenti ed i pensionati, sia sotto il profilo economico e riguardo le condizioni di vita dei nostri cittadini? Gli strumenti ci sono, basta volerli attivare attraverso il coinvolgimento diretto degli Enti locali, in particolare dei Comuni, che meglio conoscono le condizioni patrimoniali ed il tenore di vita dei propri cittadini, e con un piano serio in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, per stanare le mele marce, che con la loro cronica impunità minano la credibilità delle Istituzioni regionali.
Il consigliere regionale di Rifondazione Comunista
Roberto Antonaz